
Smart Working: cos’è e perché è importante
Si sente sempre più spesso parlare di Smart Working.
In questo articolo, cercheremo di spiegare cos’è il Lavoro Agile, perché è importante per qualsiasi azienda e a che punto è in Italia.
SMART WORKING: CHE COS’È
L’osservatorio Smart Working lo definisce come “Una nuova filosofia manageriale, fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati”.
Per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, “Lo Smart Working (o Lavoro Agile) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività”.
Attenzione, però, a non semplificare troppo la questione.
Smart Working non significa dire ai dipendenti “Da oggi, il martedì e il venerdì, lavorate da casa”.
Lo Smart Working è il risultato di un processo complesso, che passa attraverso l’uso dell’innovazione digitale a supporto della collaborazione tra le persone.
In tutto questo la tecnologia gioca evidentemente un ruolo chiave, perché quando si parla di Digital Transformation si pensa anche all’applicazione di tecnologie avanzate per connettere persone e gruppi di lavoro.
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SMART WORKING: IN ITALIA IL FENOMENO DILAGA
Lo Smart Working in Italia è regolamentato dalla legge n. 81 del 22 maggio 2017
Ai lavoratori “agili” viene garantito lo stesso trattamento economico riservato a chi svolge l’attività lavorativa in modo “tradizionale”.
Gli Smart Worker che ricoprono posizioni da impiegati, quadri e dirigenti aziende pubbliche e private con più di 10 dipendenti, attualmente rappresentano circa il 10% dei lavoratori.
Una ricerca del 2018 della School of Management del Politecnico di Milano, ha rivelato come nel settore privato il “Lavoro Agile”, sia un “fenomeno inarrestabile”.
SMART WORKING: I BENEFICI
Le conclusioni della ricerca non lasciano adito a dubbi.
“I benefici economico-sociali potenziali dell’adozione di modelli di lavoro agile sono enormi. Si può stimare un incremento di produttività del 15% per lavoratore, una riduzione del tasso di assenteismo pari al 20%, risparmi del 30% sui costi di gestione degli spazi fisici”
Dichiara Mariano Corso, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Working.

Ph. by Mauro Pelucchi
SMART WORKING: NON SOLO GRANDI AZIENDE
Il ripensamento degli spazi di lavoro porta ad un netto miglioramento dell’equilibrio fra lavoro e vita privata per circa l’80% dei lavoratori.
Il 39% delle grandi aziende ha avviato un progetto di Smart Working, anche se solo il 10% ha portato a termine un complessivo ripensamento dell’organizzazione interna.
Nelle PMI il discorso è un po’ diverso.
Il 9% di esse ha avviato o sta pensando di avviare un processo di Lavoro Agile, mentre circa il 40% si dichiara totalmente disinteressato, e un altro 10% dichiara invece di non sapere nemmeno di cosa si tratti.
SMART WORKING: CONCLUSIONI
Gli strumenti di comunicazione unificata, permettono di abbandonare le mura aziendali con un metodo “win-win”.
I vantaggi sono tangibili per l’imprenditore, che non ha più bisogno di uffici enormi dai costi elevatissimi, e per il lavoratore, che potendosi “auto-gestire” migliora sensibilmente la qualità della propria vita e, di conseguenza, il suo rendimento sul lavoro.
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